Rubata la lapide di Mario Buda

La settimana scorsa, Marco Marconi, in visita ai propri defunti, si è accorto che era stata rubata la lapide con la foto del suo prozio Mario Buda dal cimitero di Savignano sul Rubicone.

Il fatto non avrebbe avuto nessuna rilevanza, ma il ricordo di Mario Buda “Mike Buda” è ancora vivo per l’attentato a Wall Street datato 16 settembre 1920; attentato che gli fu imputato anche perché amico di Sacco e Vanzetti.

Tale attentato scatenò una durissima repressione contro gli anarchici. L’ FBI, tuttavia, non riuscì mai a trovare prove su di lui ne su nessun altro.

Nel frattempo Mario era riuscito a espatriare in Messico da dove rientrò in Italia nel 1920. Durante il ventennio fu più volte tradotto al confino per la sua professione di idee anarchiche. Nel 1932 fu liberato, e alcuni dissero che divenne un delatore per conto dell’OVRA.

Mori nel 1963 ad ottant’anni.

Non entro nel merito storico, non ne ho gli strumenti e non servirebbe a niente.
Il miglior ricordo è quello che ne danno i nipoti, che hanno sempre sostenuto che le accuse fossero false:
“Mario aveva un carattere burbero. Affiggeva sempre il giornale Umanità Nova sotto i portici di Via Vendemini a Savignano sul Rubicone. Non aveva paura di nessuno. Lo fermavano per strada, lo provocavano, ma lui non reagiva e proseguiva a testa alta”.
Si, ci piace ricordarlo così.

Claudio Mazzolani

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